Anthea Greco, la nostra County Manager, ha intervistato Marco Pivi, Service Planning Department Manager di ATM durante la Next Mobility Exhibition 2024, durante il quale abbiamo presentato i nuovi servizi a domanda in lancio con ATM a Peschiera Borromeo, Vimodrone e Segrate.
- Anthea: Buongiorno Marco, puoi presentarti brevemente e raccontarci il tuo coinvolgimento nel servizio di trasporto a chiamata in lancio lunedì 20 Maggio?
Marco: Sono responsabile della programmazione del servizio di ATM Milano, quindi sia del servizio di superficie sia del servizio metropolitano, e sto coordinando il progetto di introduzione di servizi flessibili nel nostro ventaglio di offerta. Il servizio a domanda utilizza la piattaforma di Via, che annunciamo in anteprima a voi oggi e che in realtà partirà il 20 maggio (ndr servizio puntualmente attivato in tale data), però possiamo già anticiparne alcuni aspetti.
- Anthea: Quali sono state le motivazioni che vi hanno portato a decidere di lanciare un servizio domanda, e quali problematiche legate al servizio in essere in queste zone avete l’obiettivo di risolvere con l’introduzione di un servizio più flessibile?
Marco: Sentivamo l’esigenza di rimetterci al passo con le ultime conquiste in termini di tecnologia digitale, un bisogno che si inserisce nel piano strategico di ATM che prevede di ridefinire il nostro modello di business in modo che sia sempre di più legato alla domanda reale, ai dati e alla digitalizzazione.
Noi crediamo molto in questa soluzione che parte a livello sperimentale e che monitoreremo proprio per verificarla sul campo, ma quello che ci aspettiamo è di ottenere miglioramenti sia in termini di efficacia sia di efficienza.
La sperimentazione partirà su tre comuni che, vista la dispersione della domanda sul territorio, si prestano molto a questo tipo di soluzione: Peschiera Borromeo, Segrate e Vimodrone.
Nei comuni di Peschiera e Segrate sono presenti linee con diramazioni che cercano di servire aree frazionate e distanti l'una dall'altra, risultando un servizio poco efficace ed efficiente. Un servizio a domanda permette di andare invece a calibrare la disponibilità del trasporto pubblico sulle reali esigenze individuali dei cittadini, che dovranno solo apportare delle lievi modifiche alle loro abitudini di accesso al servizio per adattarsi alla nuova modalità.
E questo forse è lo scoglio che dobbiamo superare. Dobbiamo accompagnare i nostri utenti in questa evoluzione. Fortunatamente, l'adozione crescente di dispositivi digitali e la familiarità con servizi come il car sharing, che richiedono la prenotazione attraverso dispositivi personali, hanno già preparato i cittadini a questa transizione.
- Anthea: Ci puoi raccontare il lavoro che avete fatto per decidere la zona ed il tipo di servizio ideale? Sarebbe anche interessante conoscere le sfide che vi siete trovati ad affrontare con autorità e comuni.
Marco: Abbiamo preso in considerazione diversi possibili ambiti di applicazione di questo servizio, dapprima rivolgendoci a zone periferiche all'interno della città di Milano.
Tuttavia, grazie al vostro supporto nel fare alcune simulazioni con i dati disponibili che mostravano flussi di domanda troppo ingenti per essere serviti con un servizio a chiamata, abbiamo deciso di considerare invece l'area suburbana con un servizio che garantisse la massima flessibilità in termini di orario e percorso, per poterci avvicinare il più possibile al punto di partenza e di arrivo desiderato dagli utenti.
Questo fa sì che noi partiamo con una prima fase sperimentale, ma che si presta a un approccio graduale e progressivo con un’ottica di ampliamento del servizio.
Sicuramente riteniamo che l'approccio graduale sia il più adeguato, in modo da lasciare il tempo ai cittadini ad abituarsi a questi nuovi paradigmi.
Per quanto riguarda il dialogo con le istituzioni, è stato importante far capire l’efficacia di nuovi modelli di trasporto. La preoccupazione principale che abbiamo riscontrato è stata quella di sostituire servizi tradizionali, con un modello che richiede una partecipazione attiva dei cittadini tramite prenotazioni.
Grazie alla vostra tecnologia molto avanzata monitoreremo il servizio una volta partito e questo ci permetterà di riaggiustare alcuni parametri progettuali in corso di sperimentazione, al fine di adeguare le caratteristiche del servizio alle reali esigenze e alle migliori condizioni di erogazione e di successo dell’esperienza.
- Anthea: Ci puoi raccontare qualche vantaggio per quanto riguarda i miglioramenti previsti di accessibilità del trasporto, rispetto al servizio precedente? Quali sono i vantaggi che già anticipate per gli utenti?
Marco: L’offrire una corsa diretta dal punto di partenza al punto di arrivo desiderato, o il più vicino possibile al punto di partenza e di arrivo desiderato, è sicuramente un vantaggio. Non sarà più necessario cambiare mezzo in punti intermedi. Questo è sicuramente un vantaggio che verrà subito percepito dalla cittadinanza. Perché il cambio di mezzo, in un ambito in cui l'offerta di servizio è impostata su frequenze blande, è proprio l’aspetto che può disincentivare l'uso del mezzo pubblico.
- Anthea: Questo processo graduale che stavi menzionando di transizione verso servizi più flessibili immagino sarà dettato da una serie di metriche e valutazioni. Su cosa stavate pensando di basare la valutazione della bontà del servizio per poi eventualmente crescere?
Marco: L'obiettivo che abbiamo in partenza non è di fare risparmio di costi, ma è di modificare la modalità di erogazione del servizio promettendo un incremento di qualità. Però allo stesso tempo, la prima potenzialità di questo servizio è che ci permetterà di calibrare le risorse produttive impiegate per l’offerta del servizio sulla reale domanda. Questa è comunque un'esigenza base del trasporto pubblico locale in un'epoca di risorse limitate e di costi crescenti.
Non possiamo più permetterci di avere un'offerta di trasporto pubblico indifferenziata, fermo restando la necessità di garantire l'accessibilità sui territori. L’utilizzo di servizi a domanda ci dà l'opportunità di ottemperare all’obbligo di garantire la mobilità sul territorio, però dimensionando correttamente lo sforzo in base a dove e quando ce n’è effettivamente la necessità. Questi sono tutti dei parametri che monitoreremo con grande attenzione per orientare le scelte future, aggiustando il tiro su questa prima area di sperimentazione e per l'eventuale estensione ad altre aree, su cui sicuramente siamo intenzionati a procedere.
- Anthea: Qual è la visione strategica di ATM in ottica futura per questo tipo di servizi?
Marco: Riteniamo che il ventaglio dell'offerta del trasporto pubblico, con la modalità giusta nell'occasione giusta, nella fattispecie giusta, sia la chiave. Quindi avere una rete gerarchizzata con i servizi di forza e i servizi di adduzione che, nel famoso ultimo miglio, possono essere svolti in modalità flessibile. Un vantaggio sia per l'esercente che per le amministrazioni che hanno a cuore la soddisfazione dei bisogni di mobilità, sia a vantaggio dei cittadini stessi, perché quello che si offre qui è un servizio veramente fatto su misura in base alle esigenze dell'individuo. Allo stesso tempo questo permette di sfruttare il progresso delle tecnologie digitali, e questo a sua volta è un tema in cui crediamo e su cui stiamo investendo. Un tema chiave è quello dell'integrazione, cioè le varie anime dell’offerta del servizio di trasporto che devono essere il più possibile integrate. Per noi non è una sperimentazione a sé stante in un perimetro isolato rispetto all'ecosistema del trasporto pubblico milanese, è una prima sperimentazione perché il trasporto a domanda diventi una componente a piena dignità di questo ecosistema. Infatti, anche in questa prima fase di sperimentazione, abbiamo integrato l’offerta di trasporto fisso all’interno dell’app grazie alla tecnologia di Via, permettendo agli utenti un’esperienza multimodale.
Per qualsiasi informazione su Via, potete contattare Anthea ad anthea.greco@ridewithvia.com.